Google più, Google plus: come vuoi, basta esserci

Google è una piattaforma di servizi strettamente interconnessi tra loro, di cui Google plus (o Google più) è, come lo definisce Vic Gundotra, il “social layer”, ovvero la componente social, trasversale a tutti i servizi e i prodotti di Google

, quello che funge da collante tra tutti i prodotti e i servizi di Google: Gmail, Google Inbox, Google Search, Google Maps, Google Local, le Pagine di Google, Picasa, Google Adwords, Google Now, Android, Google Play, Google Hangouts, Youtube, Google Drive, Google Documenti, Google Calendar, Google Chrome, Google Shopping, Google News e Google Libri.

Ciò significa che, quando si accede a Google, si accede a un ecosistema per cui un’azione realizzata attraverso un servizio, ad esempio la pubblicazione di un post su Google+, si diffonde in tutta la piattaforma, apparendo quindi tra i risultati delle search effettuate sul motore di ricerca, con la propria immagine del profilo accanto.

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Ma perché definirlo “social layer”?

Iniziamo il nostro viaggio all’interno del mondo di Google, partendo dalle persone: gli utenti che sono al centro delle attività di Google tutte volte a deliziarlo.
In questo mondo vige la libertà di seguire chiunque, senza doverne chiedere l’amicizia: effettuata la nostra scelta, possiamo inserire la persona in una cerchia, una sorta di aggregatore da gestire ed etichettare a nostra discrezione. Le cerchie restano “segrete”, nel senso che le persone che vi sono state incluse non sanno a quale cerchia appartengono a meno che desideriamo condividerle.

Le cerchie fondamentalmente servono per raggruppare delle persone con le quali si vuole interagire in base a tematiche da noi scelte, consentendo di attivare l’interazione sociale anche solo con alcune di queste cerchie, o con solo alcune persone.

Infatti, quando pubblichiamo un post su Google plus, possiamo decidere con chi condividerlo, se in modo pubblico, se limitatamente a delle cerchie, oppure a delle community di cui si fa parte, oppure si può condividere attraverso Gmail.

Gmail, e ancor più la nuova app Inbox, è un’integrazione tra il mondo della corrispondenza che corre sui bite e il mondo social: le notifiche delle pubblicazioni vengono ricevute in un formato tipico delle mail, ma con la possibilità di interagire, di leggere i commenti, di condividere il post direttamente da Gmail.
Anche le mail possono essere inviate ai nostri contatti social, anche se non siamo in possesso del loro indirizzo di posta elettronica.

Per mettere in comunicazione più persone già connesse su G+, ma attraverso una webcam, Google ha creato il servizio Hangout, che consente di realizzare videoconferenze fino a 15 persone: se si ha un canale su YouTube, si può trasmettere anche il video in live streaming. La piattaforma di Google per i video, naturalmente integrata all’interno del sistema, consente di seguire i canali, di commentare il video, di inserirlo in una playlist e di condividerlo direttamente attraverso i canali social, oppure, mediante un codice, di includerlo in un sito web o in un post.

La componente social di Google è stata integrata anche nel motore di ricerca: tra i risultati della serp (i link che Google propone in risposta a una query) si trovano anche i link a contenuti pubblicati su Google Plus da persone presenti nelle cerchie dell’utente. Questi risultati sono affiancati dall’immagine del profilo dell’autore, in modo da attribuirne immediatamente un grado di autorevolezza; inoltre, la presenza di un’immagine ha il vantaggio di avere un forte impatto emotivo sull’utente, inducendolo a cliccare sul link. Per fornire risposte più pertinenti con le ricerche effettuate, Google offre al proprio visitatore la possibilità di inserire o di escludere questi contenuti privati, pubblicati da persone appartenenti al proprio network.

Inoltre, effettuando delle ricerche con Google Maps e Google Local si ha la possibilità di inserire delle recensioni in merito al luogo visitato, che sia ristorante, museo, cinema, ecc., a tutte quelle attività localizzate sul territorio di cui è presente una scheda in Google.

Anche le Pagine su Google+ sono integrate nel motore di ricerca: cercando ad esempio il Museo della Scienza di Londra, accanto ai risultati della query appare una finestra sulla destra, quella di Knowledge Graph, che riporta alcune informazioni sul museo, le recensioni, la possibilità di lasciare commenti e di seguirne direttamente la pagina su Google Più, con la possibilità di accedere a tutte le interazioni consentite su G+.

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E se la ricerca venisse effettuata con uno smartphone?

Se il sistema del cellulare è Android resta cullati nel mondo di Google: quando si effettuerà una ricerca a carattere locale, ad esempio alla ricerca di un ristorante, compariranno le recensioni già lasciate dalle persone appartenenti alla nostra cerchia.

Se, invece, si dovesse lavorare in modo “social”, condividendo file con i propri colleghi?
Google mette a disposizione Drive, la propria piattaforma cloud, su cui si possono caricare file e cartelle, alle quali possono accedere anche altre persone autorizzate. Inoltre, da Google Drive si possono condividere i file direttamente su Google+, indirizzandoli a persone specifiche, scelte all’interno delle proprie cerchie.
Se poi si avvertisse l’esigenza di fare un hangout su un documento, proprio nel senso che venisse scritto in modo “social” contemporaneamente da più persone, ci si può avvalere di Google Document.

Vuoi quindi farti conoscere da Google? Apri un profilo su Google+. E se non ti fosse bastato questo post per convincertene dell’importanza, ora ti racconto una storia …

 

stovaglieri

L’Autore

Un masala di spezie sapientemente scelte e mescolate: questa è la sua formazione professionale, che spazia dalle ricerche di mercato, al marketing digitale, con una spiccata passione per Google e lo Storytelling.

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