Rivoluzione nel mondo del turismo online: sbarca anche su Google.IT il servizio Hotel Finder. Vediamo cos’è, come funziona e per quale motivo è destinato a cambiare le regole della concorrenza nel turismo digitale.
Cos’è Google Hotel Finder?
A fine 2012 Google ha testato ed introdotto all’interno della SERP (pagina dei risultati che vedo dopo una ricerca) un nuovo servizio di sua proprietà chiamato Google Hotel Finder che aggrega una serie di dati permettendo la ricerca informativa e la prenotazione di Hotel direttamente da Google.
Ci sono almeno due aspetti importanti da notare che potrebbero cambiare le regole del gioco del turismo online: Hotel Finder è di proprietà di Google, che di fatto diventa un concorrente diretto sia dei grandi aggregatori del turismo digitale (i cosiddetti OTAs come Expedia, Booking, etc) sia dei singoli alberghi. Inoltre Hotel Finder si è ritagliato un nuovo tipo di spazio nella SERP che sta in mezzo tra i classici annunci sponsorizzati ed i risultati naturali; in questo spazio “Pseudo organico” l’unico operatore presente è Google.
Come Funziona?
Per capire come funziona oggi e come potrebbe evolvere in futuro, facciamo un breve tour di Google Hotel Finder partendo da una classica ricerca su Google (“Hotel Milano”) fatta con Chrome, loggato con un account Gmail impostato in Italiano da un IP svizzero. Come mostra l’immagine 1, i primi due risultati mostrati, sono annunci a pagamento (cosa che si capisce dallo sfondo rosa) di Booking e Ebookers.
La novità è costituita dal terzo risultato che appare su sfondo bianco (come se fosse naturale!) ma è classificato come Sponsorizzato e recita nel Title “Alberghi a Milano su Google” che punta alla URL google.com/hotels; la “description“ è rimpiazzata direttamente da un calendario che mostra le date di arrivo e partenza, i prezzi per notte suddivisi per categoria di hotel (3, 4 , 5 stelle + il prezzo minimo a partire da X) già espressi nella valuta del paese in cui mi trovo ( in questo caso CHF in quanto sono in Svizzera Italiana).
Dopo Hotel Finder trovo il primo risultato naturale che risulta essere la city page di Booking.com.
Ora inserisco due date e clicco su Hotel Finder e mi trovo su un’interfaccia nuova con un elenco di hotel e la relativa posizione all’interno di Google Maps; come utente posso andare sulla mappa, visualizzare quale hotel è in quale posizione della città, vedere in anteprima prezzo + nome + immagini miniatura dell’hotel passando il mouse sopra il punto della mappa. Infine sopra la mappa trovo dei filtri che mi permettono di filtrare per prezzo, stelle dell’albergo, servizi, recensioni degli utenti e catena alberghiera (“brand”).
Guardando questa schermata di Hotel Finder con l’occhio dell’inserzionista, si nota che i primi 2 risultati mostrati dall’elenco a sinistra sono annunci sponsorizzati ( si capisce dalla scritta Ads che si trova sopra il prezzo di ciascuno hotel e dallo sfondo rosa) mentre i successivi sono naturali.
Ora decido di cliccare sul terzo risultato a sinistra ( Hotel Windsor Milano ) e Hotelfinder mi apre una finestra (immagine 3) specifica di questo albergo dove come utente posso vedere varie informazioni (overview, Photos, review, location,rooms) , il prezzo per le date scelte e decidere direttamente di prenotare Booking.com cliccando il bottone “Book at Booking.com”o di mettere questo hotel in lista dei preferiti ( Add to Shortlist) per vedere altri possibili hotel.
Ipotizziamo che io non conosca Booking.com e voglia usare altri aggregatori: cliccando sul pulsante More (immagine 3bis) la piattaforma di Hotel Finder mi propone altri 3 operatori online come EuroBookings, Easytobook, Olotels e addirittura come quarta scelta il proprietario dell’ hotel (Hotelwindsormilano.com Site Owner – ovvero proprietario del sito). Ciascuna opzione ha il suo prezzo ( per la cronaca i 3 operatori online sono tutti su 88-89 chf a notte) tranne quella del proprietario del sito. Si può anche cambiare la valuta (anche se Google dice esplicitamente che non garantisce l’esattezza dei tassi di cambio utilizzati dal suo calcolatore).
Per chiudere decido di prenotare con il primo link proposto da Hotel Finder che è Booking.com: cliccando sul link vado a finire direttamente sulla pagina dell’ Hotel Windsor all’interno di Booking.com, dove già trovo l’hotel che avevo scelto con le date ed il prezzo indicati. Niente male per un utente che voglia velocizzare la prenotazione dei suoi hotels.
Perché cambiano le regole del gioco
Facciamo quindi una sintesi: Google Hotel Finder diventa un aggregatore digitale di aggregatori online e proprietari di hotel (catene o singoli). I suoi punti di forza rispetto agli OTAs ed ai siti dei singoli Hotel sono almeno 4:
1) Visibilità Pseudo SEO: Gode all’interno della SERP di uno spazio riservato ad alta visibilità che l’utente medio può facilmente confondere con il primo risultato organico.
2) Usabilità integrata nelle mappe : Velocizza la fase di scelta dell’hotel grazie al fatto che aggrega in modo sinergico N informazioni integrate sulla mappa (aspetto non da poco)
3) Usabilità integrata in tutti i dispositivi : se con hotelfinder la fase di scelta avviene su Google, l’utente che usa smartphone non ha bisogno di atterrare sul sito dell’OTAs per vedere le info / immagini ma usa la piattaforma Google che è ottimizzata su tutti i dispositivi.
4) Brand: marchiando il servizio con il suo brand Google, il gigante di Mountain view entra nel segmento dei brand turistici come Booking, Expedia, Accor, Hilton o Tripadvisor.
Il turismo online è tra i primi spender pubblicitari in Adwords. Quali saranno i prossimi passi di Google nel Turismo online? Come reagiranno gli OTAs e gli alberghi?