Google entra in politica

Il motore di ricerca più famoso scende ufficialmente in politica grazie ad una piattaforma dedicata al dibattito elettorale ( già sperimentata da Google in altri parti del Mondo, come USA, Francia e Germania): infatti al link http://www.google.it/elections/ed/it si accede ad una pagina di BigG che consente di partecipare in modo più interattivo al dibattito politico.

La pagina, infatti, consente di visualizzare video di interviste a personaggi politici, ma anche gli hangout di Google Plus, i video ritrovi di gruppi di cittadini che, collegati mediante una webcam, possono confrontarsi direttamente con i politici, oppure con altri privati cittadini.

Google Elezioni 2013

 

Google Elezioni 2013 dà anche la possibilità di seguire i partiti e i politici che hanno già un profilo su Plus, ossia (in ordine alfabetico) Alfano, Berlusconi, Bersani, Di Pietro,Grillo, Letta, Lupi, Monti, Rao e Renzi. Più in basso, la pagina funge da aggregatore di notizie, riportando le ultime notizie generate “automaticamente da Google News sulla base di parole chiave e argomenti selezionati da Editrice La Stampa S.p.A.”, come espressamente indicato dal motore di ricerca di Mountain View. Non mancano poi gli appuntamenti live proposti. Naturalmente alla piattaforma si potrà accedere mediante PC, smartphone e tablet.

Ma non finisce qui: il partner di Google, LaStampa, ha creato anche quattro app per trasformare gli elettori in protagonisti. La prima app, “Trova il candidato”, sottopone un questionario di circa 20 domande volto ad analizzare il proprio orientamento politico: alla fine del percorso viene proposto il candidato politico più vicino alle proprie idee. La seconda app, invece, consente di creare un Manifesto di Partito, completando un format con le proprie priorità e le proprie idee in merito ad alcune macroaree tematiche. Le ultime due app “I Protagonisti” e “Parla con i Candidati” non sono al momento ancora attive.

Anche i developers e i designers italiani sono stati coinvolti: per loro è stato creato un apposito concorso volto a premiare la migliore app per la partecipazione politica.

Si tratta di un’attività di marketing digitale in piena regola, che mira a coinvolgere i cittadini, a trasformali da passivi in attivi, ad attrarli nei meccanismi di questo processo di digitalizzazione della politica. In sintesi insieme alle statistiche del nuovo Google trends, il motore di ricerca più famoso diventa a tutti gli effetti uno strumento di marketing politico.

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rticolo scritto con la collaborazione di Simona Tovaglieri.

 

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