Scrivere per il SEO: Google non capisce gli scherzi

La ricerca del posizionamento sui Motori di ricerca, conosciuto anche come SEO, spinge molti scrittori di web a pensare prima di tutto al raggiungimento della visibilità su Google, poi alla ricercatezza linguistica: questo nuovo fenomeno editoriale dello Scrivere per il SEO dipende dal fatto che Google e gli altri motori valutano e classificano le pagine web con un algoritmo che premia i testi “allineati” alla norma.

Ciò significa che a parità di argomento trattato, un testo che usa molto giochi di parole potrebbe essere posizionato male sulle pagine di Google rispetto ad un testo semplice e “mediamente” articolato che si allinea al modo di cercare dell’utente medio. L’immagine della Gaussiana spiega il fenomeno: in sintesi, se scrivo in modo “normale”, ovvero usando la lingua in modo allineato alla media delle pagine presenti sul web ed al modo di cercare degli utenti probabilmente Google mi premia e mi posiziona meglio nei risultati. Ciò a parità di tutte le altre variabili (si stima che Google consideri circa 200 parametri per l’indicizzazione).

Curva Gaussiana del Meno Imperfetto
Immagine di Curva Gaussiana del “Comportamento Normale”.

Questo significa che titoli e testi suggestivi saranno sempre più relegati solo alla carta stampata? Ma se la carta stampata perde investimenti verso l’online (cosa che sta accadendo pressochè in tutto il mondo ),cosa ne sarà dell’umorismo nei testi online?

Insomma “Google non ride e non ama i giochi di parole”: questa è l’osservazione che condivido fatta da Matthew Crowley ) maggiori dettagli su  The Atlantic ). Crowley riflette sui giochi di parole che possono fare brutti scherzi alla tipologia di ricerca “letterale” cui internet ci ha abituato

Per tutti quelli che scrivono sul web, la domanda finale è : meglio il comunicato stampa visibile su Google che genera più visite in quanto scritto con un occhio al SEO oppure meglio un testo frizzante scritto e pensato in modo creativo che genererà meno contatti e visite sul sito web?

3 commenti su “Scrivere per il SEO: Google non capisce gli scherzi”

  1. Un commento riguardo la “domanda finale”. Sono convinta che la visibilità su google sia un aspetto critico e di importanza fondamentale per chi faccia qualunque cosa online. Ma in una prospettiva di lungo termine? I contatti che genero continueranno a seguirmi solo perchè mi trovano su google o perchè fornisco informazioni utili? Di informazioni utili e approfondite ne circolano molte sul web. Io credo che anche se ci rivolgiamo ad un pubblico interessato e alla ricerca di informazioni, a lungo andare quell’interesse devo coltivarlo e alimentarlo, creare una sorta di rapporto di affezione con i lettori. E nella scrittura questo lo si può fare lasciando emergere il proprio stile, strizzando l’occhio, strappando un sorriso. La domanda è: come “differenziare” realmente i propri contenuti da quelli degli altri?

  2. Un comunicato stampa, una mezza cartella che serve per dare visibilità a un evento, un contenuto commerciale/ pagina di un sito web ben orchestrata (con un buon bilanciamento tra la volontà di farsi trovare e il dare informazioni oggettive e qualitative) non possono non tener conto di una struttura SEO oriented. Obiettivo che si può tranquillamente ottenere senza prostituirsi alle parole chiave o creare per forza un contenuto nel più becero degli stili da contet farm. Bisogna conoscere la tecnica. E avere del sale in zucca. E si possono tranquillamente scrivere pezzi articolati e originali che si facciano sì trovare ma anche e soprattutto apprezzare per originalità da chi legge.
    In fin dei conti, anche il giocatore più geniale e con più inventiva, la tecnica la conosce, ed è da lì che parte.

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