Come affrontare globalmente il SEO in un’ottica Multilingua?

Tra gli interventi più attesi della giornata di ieri, 7 Novembre, si annovera sicuramente la sessione “Taming International Search Engine Optimization” (#smx ##15B), moderata da Sean Carlos e a cui hanno preso parte come speaker Bill Hunt, Presidente di Back Azimuth Consulting e John Mueller, Webmaster Trends Analyst di Google.
Il vostro sito è in grado di vendere a livello globale? Nell’ottica di un approccio ad un mercato internazionale, quali sono le tecniche che possono essere messe in atto per affrontare correttamente il SEO multilingua?

Interessante l’intervento di apertura di Bill Hunt di Back Azimuth, che propone, sulla base della propria esperienza, un modello di valutazione attraverso il quale ciascuna azienda dovrebbe valutare modalità e tempistiche dell’introduzione del multilanguage e dell’approccio lato SEO da tenere.
Hunt suggerisce in particolare di rendere il più possibile replicabile il processo per ciascuna lingua, partendo da template tecnici e di processo ed includendo analisi competitive per ciascun mercato linguistico, tempistiche di realizzazione chiare e coordinamento tra i reparti.
Diverso l’approccio di Mueller, voce ufficiale di Google sulla questione.
John Mueller ha infatti approfondito le linee guida che big G definisce per la corretta indicizzazione dei sitI multilanguage.
Largo spazio alle best practices nell’uso del tag <hreflang> e alcuni suggerimenti utili riguardo ad accorgimenti che ancora troppo spesso vengono tralasciati, come ad esempio una corretta strutturazione delle URL o la corrispondenza (che dovrebbe essere esatta) tra rel=canonical e tag hreflang.
In particolare, Mueller si è concentrato su cinque temi per Google fondamentali che dovrebbero essere tenuti in considerazione quando si parla di siti multilanguage.

1. Utilizzare URL separate per ciascuna lingua/paese di destinazione
2. Non temere il “contenuto duplicato”, come ad esempio l’indicizzazione di page nella stessa lingua e con lo stesso contenuto rivolte a due paesi differenti. (es. tedesco per la Germania e per l’Austria). Un corretto utilizzo del tag hreflang aiuta infatti Google a capire il target geografico / linguistico di destinazione e a prevenire proprio questo genere di problemi.
3. Mostrare sempre lo stesso contenuto a utenti e motori di ricerca
4. Considerare la “canonicalizzazione” un fattore fondamentale della propria strategia SEO
5. Fare sempre una checklist delle attivit` da fare e tenere traccia di qualsiasi tipo di cambiamento

E voi? Avete esperienza nella realizzazione di siti multilanguage? Quale è stato il vostro approccio lato SEO?
I commenti sono aperti!

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